Santiago E Il Migrante: Un Cammino Di Fede E Speranza

La Lettera di Giacomo, come indica il nome, fu scritta dall'apostolo del Messia degli ebrei tanto atteso. Lo incontrò da adulto, quando Gesù stesso lo chiamò a unirsi al gruppo dei 12 che lo seguirono definitivamente. Pertanto, ne ricevette tutti gli insegnamenti, lo accompagnò nei momenti precedenti la crocifissione e in seguito condivise con Gesù risorto e nella formazione della sua Chiesa a Gerusalemme. Il Libro di Giacomo non descrive gli insegnamenti e la vita di Gesù; al contrario, il suo contenuto può essere compreso a partire dalla formazione della Chiesa di Cristo, dal bisogno di fede e speranza nella transizione dall'ebraismo al cristianesimo. Descrive anche un senso di sostegno alla professione di fede di fronte alle avversità, una forza nella formazione di comunità cristiane con solide fondamenta. La lettera è sempre attuale rispetto alla costante ostilità che ogni cristiano sperimenta dall'antichità fino ai giorni nostri; pertanto, il suo messaggio si caratterizza per la sua perennità. Quindi, qual è lo scopo di leggere questo libro? Quali benefici o risultati positivi può portare alla vita personale? Leggere l'Epistola ha senso perché è un'opportunità per conoscere le Sacre Scritture, oltre ad acquisire conoscenze sugli insegnamenti che hanno avuto origine nei primi tempi della Chiesa cattolica. Conoscere la lettera è utile per vivere una fede e una convinzione autentiche, e anche per facilitare l'incontro con Dio. In questo modo, si dà senso alla nostra esistenza di credenti e migranti nell'era attuale, di fronte a tante circostanze avverse nel corso della storia, come contesti e nemici della Chiesa, proprio come è accaduto a Gesù, ai suoi apostoli, discepoli e seguaci. L'Epistola viene esaminata dalla prospettiva del periodo in cui fu scritta e del suo contenuto, tenendo conto del contesto sociale e culturale al tempo della stesura dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli, riconoscendone le caratteristiche ancora oggi rilevanti. Questa osservazione solleva la domanda: quali fattori sono stati utilizzati per analizzare il contenuto dell'Epistola? I fattori erano i seguenti: la collocazione dell'apostolo Giacomo, che scrisse la lettera apostolica a Gerusalemme, dove risiedeva come vescovo. A chi è indirizzata la lettera? Alle 12 tribù disperse d'Israele e, nella loro costante presenza, a tutti i migranti e ai credenti cristiani nel corso della storia e di oggi. A sua volta, un fattore sono i personaggi principali, ovvero le tribù perdute di Israele, in particolare coloro che hanno creduto in Gesù come il Messia atteso da tempo. Ora, ci sono personaggi impliciti, coloro che non sono menzione direttamente, ma che possono essere dedotti dalle descrizioni. Questi personaggi impliciti sono vari, alcuni dei quali hanno adempiuto agli insegnamenti di Gesù, dimostrandogli in azioni specifiche, e altri che non credono e le cui azioni sono l'esatto opposto dei suoi insegnamenti. Questi personaggi possono essere riconosciuti alla luce dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli. I personaggi principali e impliciti possono essere raggruppati in un gruppo: le tribù migranti di Israele, Gesù stesso, i credenti, gli apostoli, i discepoli, i seguaci e, in un altro gruppo, i non credenti, i farisei, gli scribi, i sadducei, i sacerdoti del Sinedrio e gli oppositori attuali, noti per la loro grande ostilità verso il cristianesimo. Pertanto, l'invito che Giacomo propose agli Israeliti del suo tempo, come passaggio dalla religione ebraica a quella cristiana, nonostante gli ostacoli che si presentavano, è a sua volta un invito rivolto a ogni essere umano che desideri abbracciare la fede apostolica e romana in quel tempo. Non si tratta quindi solo di un testo orientato alla conversione dall'ebraismo al cristianesimo al tempo di Gesù, ma anche di un testo rivolto a chiunque desideri essere cristiano o un cristiano migliore.