About the Book
Denaro falso e un racconto in due parti di Lev Tolstoj, ideato alla fine degli anni ottanta del XIX secolo, composto non prima del 1904 e pubblicato postumo nel 1911. Il racconto e diviso in due parti: nella prima la falsificazione di un titolo di credito di piccolo valore, fatta da due studenti, innesca una catena di eventi che coinvolgono decine di altre persone, con conseguenze sempre piu gravi; nella seconda parte viene offerta una possibilita di redenzione alla maggior parte dei protagonisti superstiti. Prima parte. Mitja, uno studente ginnasiale di quindici anni, deve restituire sei rubli a un suo amico. Poiche suo padre gli nega un anticipo sulla paghetta mensile, Mitja si rivolge a Machin, un altro suo compagno di scuola con precoce tendenza alla dissolutezza; costui gli suggerisce di impegnare l'orologio e falsificare poi la cedola del monte dei pegni. Mitja impegna il suo orologio, mette poi un "1" davanti alla cifra di 2,50 rubli sulla cedola e, con l'aiuto di Machin, utilizza la cedola falsificata per acquistare in un negozio di prodotti fotografici una cornice del valore di 1,50 rubli; e ottenere da Marja Vasiljevna, la moglie fiduciosa e ingenua del proprietario Jevghenij Michajlovic, undici rubli di resto. Jevghenij Michajlovic, accortosi del falso, utilizza fraudolentemente la cedola falsificata per acquistare della legna da Ivan Mironov, un povero contadino. Accusato di aver spacciato una cedola falsificata, Mironov indica alla polizia colui che gliel'aveva rifilata; ma Michajlovic, grazie anche alla falsa testimonianza del portiere Vasilij da lui corrotto, lo denuncia per calunnia e Mironov viene condannato. Avendo appreso quali vantaggi possano derivare dalle azioni disoneste, Vasilij inizia a compiere piccoli furti e perde il lavoro. Anche Ivan Mironov, il quale da queste vicissitudini ha ricavato la morale che tutti i signori vivono solamente derubando il prossimo, col corollario che i signori meritano di essere derubati. si dedica al furto ai danni di proprietari e di mercanti. Mironov viene identificato come autore di un furto di cavalli ai danni di Pjotr Nikolajevic Sventitskij, un ricco imprenditore agricolo; viene inseguito e ucciso da Stjepan Pelaghejuskin, un dipendente di Sventitskij. Pelaghejuskin viene condannato a una breve detenzione. Pjotr Nikolajevic, in precedenza orgoglioso di non aver mai oppresso i contadini, subisce un cambiamento nel carattere dopo i furti subiti: divenuto diffidente e rigido sara ucciso dai suoi contadini durante un tumulto. L'uccisione di Sventitskij spinge le autorita a imprigionare ingiustamente Tjurin, uno studente socialista; la sua compagna Turcjaninova cerchera di vendicarlo preparando un attentato contro un ministro, ma finira anch'essa in prigione. A sua volta, uscito di prigione, Stjepan Sventitskij si dedica a furti e omicidi; durante una rapina Stjepan uccide anche Marja Semjonovna, una donna generosa e mite la quale cercava di mettere in pratica le Beatitudini evangeliche e che, assalita da Sventitskij, si preoccupa del suo assalitore. Seconda parte. Sventitskij, pentito dell'uccisione di Marja Semjonovna, si costituisce. In carcere, ossessionato dai rimorsi, Sventitskij tenta di uccidersi; viene poi messo in cella con Vasilij, condannato di nuovo per furto, e Cjujev, un cristiano evangelico non violento, che si era convertito in seguito all'esempio di Marja Semjonovna, ma era stato incarcerato per l'intervento del clero ortodosso. Anche Sventitskij si converte: si prodiga per aiutare gli altri reclusi, si sforza di leggere il Vangelo e infine si dedica anch'egli alla predicazione delle Beatitudini. Sventitskij converte Machorkin, un ergastolano il quale aveva agito come boia nelle esecuzioni capitali; Machorkin dichiara che non uccidera piu e, nonostante le minacce, rifiuta di giustiziare i due contadini condannati a morte per l'uccisione di Sventitskij."
About the Author :
Enrichetta Carafa Capecelatro (Torino, 12 settembre 1863 - Napoli, 5 marzo 1941) e stata una poetessa, scrittrice e traduttrice italiana. Enrichetta Capecelatro nacque a Torino nel 1863 da una nobile famiglia napoletana, amica di Antonio Ranieri, Antonio Fogazzaro, Alessandro Manzoni e Niccolo Tommaseo. Trasferitasi a Firenze, allora capitale d'Italia, studio sotto Giambattista Giuliani (1818-1884), uno dei piu grandi dantisti dell'Ottocento, che le insegno la letteratura. Nel 1885 la Capecelatro si sposo a Napoli con Riccardo Carafa, conte di Ruvo, duca di Andria e senatore del Regno nel 1904. Nel 1892 entro a far parte dell'Accademia Pontaniana. Mori nella citta partenopea il 5 marzo 1941."