About the Book
Fonte: Wikipedia. Pagine: 25. Capitoli: Avito, Paolino di Nola, Vigilio di Trento, Abbondio di Como, Cataldo vescovo, Anastasio, Mamiliano di Palermo, Geronzio di Cervia, Zanobi vescovo, Aniano di Asti, Pietro Crisologo, Romolo di Genova, Grato di Aosta, Console di Como, Amanzio di Como, Lucano di Sabiona, Lorenzo I Litta, Lorenzo di Novara, Imerio vescovo, Savino di Spoleto, Germano di Capua, Castrese di Sessa, Savino di Piacenza, Gaudenzio di Novara, Vivenzio di Blera, Augusto di Calatia, Epifanio di Pavia, Probino di Como, Massimo di Torino, Rufillo di Forlimpopoli, Pastore, Agabio di Novara, Possidonio, Diogene, Riccardo di Andria, Maiorano, Sant'Esuperanzio, Gaudenzio di Brescia, Sant'Orso di Ravenna, Maurilio di Angers, Pagaziano, Niceta di Aquileia, Onorato, Opilio, Simpliciano, Pascenzio, Vittore, San Solario, Doro da Benevento, Felice di Luni. Estratto: Marco Mecilio Flavio Eparchio Avito (latino Marcus Maecilius Flavius Eparchius Avitus; Clermont, 395 circa - 457) fu imperatore romano d'Occidente dal 455 alla sua morte. Aristocratico gallo-romano, fu un senatore, un ufficiale di alto rango sia civile sia militare e vescovo di Piacenza. Gallo-romano, Avito cerco di opporsi alla riduzione dell'Impero romano d'Occidente alla sola Italia, sia dal punto di vista territoriale che da quello amministrativo. Le sue nomine di Galli nell'amministrazione imperiale gli inimicarono, pero, sia l'aristocrazia senatoriale che la popolazione di Roma, provata dal sacco dei Vandali del 455. Avito era in ottimi rapporti con i Visigoti di Teodorico II, di cui era amico personale e che lo acclamo imperatore: la prospettiva di una solida e profittevole alleanza tra Romani e Visigoti naufrago, pero, quando questi ultimi occuparono la Hispania romana e quando non diedero il proprio appoggio all'imperatore gallo in occasione della ribellione dei comandanti italici. Con la sua deposizione, dopo appena quindici mesi di regno, il destino di decadenza dell'Impero fu segnato. Avito n...